The Big Mother
mercoledì, 13.12.2000
Ormai mi ero convinto che non sarei riuscito a provarla! Ero lì ad Erto, che da Milano non è proprio dietro l’angolo proprio per lei, … ma la parte alta di “The Big Mother” era bagnata, quindi non sembrava proprio la volta buona. Invece, dopo un’ora e mezza passata facendo due chiacchiere con Sky e due tiri di riscaldamento tutto cambia; la parte di ‘Mocio’ che colava acqua si sta piano piano asciugando e decido visto il lungo viaggio di fare comunque un tentativo.
Al primo giro di ricognizione ho subito capito che stavo abbastanza bene! Anche le condizioni erano buone: molto secco e aderenza ottima. Solo la parte di ‘Mocio’ era ancora un po’ umida così ho dovuto, con spazzolino e magnesite, asciugare un po’ di appigli.
Dopo una mezz’ora di pausa parto per un tentativo: fallito a tre movimenti della fine dello strapiombo. E’ proprio quella la sezione dove faccio più fatica mentre sopra, dove la via è più tecnica e di continuità, mi trovo più a mio agio.
Decido di farmi calare per riprovare un’altra volta. Ma il sole, con queste giornate corte, va subito via e il freddo si fa immediatamente sentire. E su questa via è importante avere le dita belle calde!
Così dopo cinque minuti sono costretto a ripartire, e, anche se non ho ben recuperato, questa volta riesco a uscire dallo strapiombo. Quando però arrivo all’unica decontrazione della via non riesco a recuperare. Comunque vado avanti e con una grande battaglia arrivo in catena… con gli avambracci di marmo.
“The Big Mother” è una bellissima via e concatenarla è stata una grande soddisfazione perchè è un itinerario veramente completo, dove bisogna usare tutte le proprie capacità. Per quanto riguarda la difficoltà penso sia 8c+. L’impegno è paragonabile a “Noia”, “La connexion” o “L’avaro”.