Cima Calotta e Salimmo
lunedì, 18.04.2011
Tre giorni di scialpinismo nel gruppo dell’Adamello, compagno di scorribande Gil, l’uomo dall’altro capo della corda durante la mia salita on sight di Mortal Kombat a Castillon. Il primo giorno giusto per scaldare le gambe facciamo un giretto al Pisganino, visto però i numerosi passaggi sul pendio facciamo qualche variante meno conosciuta col risultato di trovare ancora un po’ di polvere su un fondo compattissimo.
Sabato mattina facciamo le cose con calma, dopo pranzo ci dirigiamo verso le Lobbie al Rifugio Caduti dell’Adamello, Romano ci accoglie sempre con la sua simpatia e questa volta abbiamo il lusso di dormire in una stanza. Dopo la cena andiamo a letto presto visto il giro che ci aspetta l’indomani.
Alle sei e mezza siamo già in pista, velocissimi attraversiamo il Pian di Neve col primo sole che illumina le cime delle montagne, mettiamo le pelli agli sci e ci dirigiamo al Passo della Valletta prima salita della giornata, per il momento siamo soli e ci godiamo la salita scaldati dal primo sole. Togliamo le pelli e scendiamo per il Pisgana, ci sono numerose tracce ma l’ampiezza di questo pendio offre a tutti la possibilità di lasciare la propria firma.
Ripelliamo sotto il canale che porta alla Bocchetta della Calotta dove si trova il Bivacco Regosa, anche se è ancora presto su questo versante la temperatura è già bella alta e la neve trasformata, riusciamo addirittura ad arrivare al Bivacco senza neanche togliere gli sci, da qui con un lungo traverso verso ovest e qualche inversione raggiungiamo la cresta da dove abbiamo una superba visione della parete nord dell’Adamello, agevolmente raggiungiamo la cima. Una breve pausa per ricaricare le batterie e cominciamo la discesa, polvere su fondo compatto, forte pendenza e pendio quasi vergine ci regala una discesa mozzafiato.
Cercando di non perdere troppo quota ci dirigiamo verso la Bocchetta Valbione, qui il sole non è ancora arrivato e per effettuare la salita verso il Salimmo calziamo i Ramponi e mettiamo gli sci sulle spalle, dopo una mezz’ora ci raggiunge anche il sole e l’ultima parte della salita si fa sentire nelle gambe, anche perché a questo punto la stanchezza comincia a uscire. Non arriviamo in cima ma ci dirigiamo subito verso la Pala del Salimmo ultima discesa della giornata.
L’orario ci è ancora amico e abbiamo tempo di riposare una mezzoretta prima di affrontare l’impegnativa discesa. La pala è bella piena di neve e anche se è già stata scesa la neve è ancora molto bella anche se in qualche punto è un po’ ghiacciata. La seconda parte della discesa è su firn, facciamo una serie infinita di curve su questo bellissimo pendio, il coronamento di una giornata indimenticabile.
A piedi raggiungiamo il Rifugio Petit Pierre al Corno d’Aola e da qui sci ai piedi scendiamo sulla pista che ci riporta a Ponte di Legno, dove si conclude la nostra avventura.