Hueco Tanks
mercoledì, 26.02.2003
Dopo diciotto ore di viaggio, arriviamo a El Paso, tre settimane di boulder ci stanno aspettando, da ripartire tra Hueko e Bishop. Noleggiata la macchina, e fatta la spesa nei big e fat supermarket americani ci dirigiamo verso il parco,la disorganizzazione regna sovrana, cosi che la piantina che mi era stata prestata dal Core nazionale è rimasta sulla libreria di casa. Giriamo per un po’e finalmente troviamo il Hueko Rock Ranch, nostro campo base per una decina di giorni. Qui con cinque dollari hai diritto a una piazzola per la tenda, a una doccia con poca acqua (siamo nel deserto mica a Rimini…), una cucina (chi l’ha vista…) e un a sala ritrovo (non c’è un c…o praticamente), però il posto è bellissimo. L’entrata al parco costa quattro dollari, se però avete intenzione di arrampicare più di quindici giorni allora vi conviene fare il permesso annuale, che costa 55 us$. Quando arrivate al parco per la prima volta vi dovrete sorbire un video di una mezz’oretta circa che vi racconta tutta la storia del posto, e soprattutto vi dice quello che non potete fare all’interno del parco. Alla sera prima di tornare in campeggio è bene che fate rifornimento di acqua, che si trova vicino all’ufficio del ranger, e per essere sicuri di arrampicare chiamare il numero 915 857 1135, dal lunedì al venerdì per prenotare il vostro ingresso nel parco. Tutto questo vi permetterà di arrampicare solo a north mountain, se invece volete arrampicare anche a east e West mountain dovrete anche prenotare una guida; ci sono due tipi di guide, quella volontaria e quella a pagamento, per tutte e due si prenota o al solito numero oppure all’ufficio del rangers all’entrata del parco, la differenza è che la guida volontaria porta gruppi di dieci persone, è gratuita, ma vi farà fare un giro per i vari settori di east o west, a seconda della vostra scelta, ma non potrete sostare per più di una mezz’ora quaranta minuti nello stesso settore, quindi vi consiglio di provare passaggi che risolverete in poco tempo. Se invece optate per la guida a pagamento la giornata vi costerà dieci dollari, ma potrete arrampicare dove volete, ma attenzione perché se un passaggio vi resiste per cinque giorni vi costerà la bellezza di cento carte da mille delle vecchie lire.
Adesso vi starete chiedendo perché vi sto proponendo “sta purga”, il motivo è semplice, il posto è bellissimo, e i blocchi sono entusiasmanti, la roccia è un bel granito rosso, i passaggi sono molto fisici, e la leggenda che massacrava le dita è vera soltanto in parte, infatti se stati attenti sui passaggi con le lista taglienti, il resto dei passaggi non è cosi pericoloso per le vostre beneamate,. poi le giornate passano via molto piacevolmente, sia quando si arrampica sia i giorni di riposo, dove una visita al vicino Messico è d’obbligo. Le difficoltà logistiche dopo un paio di giorni non si fanno più sentire e non vi resta che divertirvi.
Se volete cenare fuori vi consiglio di cercare uno dei tanti “all you can eat” presenti a El Paso (che non è un granché) , noi ne abbiamo trovato uno veramente ottimo, ma chi se lo ricorda dov’è…
Dopo 1500 chilometri, o diciotto ore di viaggio se preferite raggiungiamo Bishop, qui il panorama è molto differente, infatti le montagne innevate della Sierra vi faranno compagnia tutti i giorni, qui a differenza di Hueko l’arrampicata è libera in tutti i settori, anche la roccia cambia a seconda del settore, mentre a Peabody Boulder, Pollein Grein e i Druid ci troviamo di fronte ad un granito di quelli che fa male, a Happy boulder la roccia è vulcanica, molto meno abrasiva e tagliente degli altri settori. Un’altra differenza tra i due settori è che nei primi siamo di fronte a delle palle di granito che misurano in media sui sette metri, facendo diventare anche i passaggi più banali abbastanza impegnativi dal punto di vista psicologico. A Happy boulder invece come ricorda già il nome i passaggi sono meno impegnativi dal punto di vista della psiche, e l’arrampicata risulta anche un po’ più varia, infatti se nel primi settori si arrampica prevalentemente su tacche e quarzi (sempre da arcuare), in quest’ultimo ci sono anche buchi e piatti. Dal punto di vista paesaggistico a Peabody boulder sembra di essere in un paesaggio extraterrestre, con queste enormi uova di granito piantate nella sabbia del deserto, a Happy boulder invece arrampichiamo in un canyon, anche questo molto suggestivo. A Bishop trovate comunque tutte le informazioni dei posti, è stata edita anche una guida ai blocchi e potete recuperarla al negozio di arrampicata sulla via principale. Per un caffè vi consiglio un giro al Kava coffee house, la caffetteria preferita dagli arrampicatori. Qui nei giorni di riposo potete fare un giro a Mono Lake, dove ci sono dei bellissimi pinnacoli di calcare, o a vedere gli alberi più vecchi al mondo al Bristlecone pine three, oppure una visita alla Death Valley. Come ultima altenativa vi propongo un giro alle “hot thubs”, difficili da trovare se non andate con qualcuno che conosce la strada.
Avete scelto dove andare? Se volete visitare tutte e due vi consiglio di volare su Phoenix, che è circa a metà strada tra i due posti. Altre informazioni comprese qualche piantina di alcuni settori, sia di Hueko che di Bishop li trovate al sito www.drtopo.com , ora non vi resta che fare i biglietti e partire.
Ciao e alla prossima…
Ah dimenticavo, magari volete qualche dritta sui passaggi che vale la pena fare, vabbe ve ne darò qualcuno, a Hueco non dovete assolutamente perdervi alla “cucina” (the kitchen”) Sign of the cross V3, bellissimo muro leggermente strapiombante a buchi e tacche, oppure Gums V2 placca a Knobs, un po’ esposta, attenzione alla caduta, se invece masticate l’alta difficoltà non potete assolutamente non assaggiare gli appigli di Power of silence V10, fessura leggermente strapiombante, un must.
A The mushroom boulder i vostri polpastrelli non possono assolutamente mancare Right el sherman V4 su big Hueko eccezionale, o il muro a reglette di Center el murray V6,per finire potete provare le vostre bielle sul strapiombantissimo Mushroom roof V8, un classic stamina power del luogo.
A Bishop assolutamente da non perdere a Buttermilk è The hunk V2, placca su Knobs, molto esposta sei, sette… metri, oppure la super fotografata traversa di Iron man V4, poi passerete a Saigon V6 alto e bellissimo passaggio con un entusiasmante dinamico a meta. Proseguirete sulla prua di Pope’s prow V6, che si trova giusto a destra di mandala. Per finire potete spellarvi i polpastrelli sulla fessurina di Stained Glass, veramente impressionante la purezza di questo passaggio.
Ma non è finita qui perché questi ci sono alcuni esempi, il bello del boulder è che ognuno è attratto da qualche linea, quindi basta con il prodotto preconfezionato e cominciate a provare i passaggi che vi stimolano di più. Poi fatemi sapere…